Corso di formazione in codocenza con l’Università Cattolica del Sacro Cuore - Dipartimento di Psicologia - Servizio di psicologia dell’apprendimento e dell’educazione (SPAEE) |
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Descrizione |
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Con “Si cambia musica…” viene proposto un nuovo modo di concepire la formazione dei docenti per una didattica inclusiva, in particolare nel settore dell’educazione musicale. Verrà offerto un percorso multidisciplinare, in cui psicologi esperti in disturbi del neurosviluppo e in interventi educativi nei contesti scolastici si confronteranno con docenti del Conservatorio di Milano, che porteranno la loro esperienza diretta rispetto alle difficoltà e alle potenzialità che l’apprendimento della musica può mettere in evidenza negli studenti caratterizzati da profili di funzionamento cognitivo atipici e/o provenienti da culture molto distanti dal contesto italiano. Attenzione sarà rivolta principalmente alle dinamiche relazionali e ai profili cognitivi sino ad abbracciare i contesti culturali che sono, quest’ultimi, fortemente impattanti nella gestione delle dinamiche del gruppo, visto ed inteso come comunità in cui si progetta e sviluppa il processo formativo.
La novità di “Si cambia musica…” sta proprio nel suo essere multidisciplinare poiché, in ciascun incontro, verranno affrontati ed analizzati temi specifici attraverso i contributi di molteplici competenze e punti di osservazione in un’ottica di interazione continua tra i docenti. Entrando nello specifico, si discuterà in merito alle relazioni tra docente e discente, alle relazioni tra pari e alle diverse modalità di apprendimento in presenza di contesti multiculturali. Inoltre, saranno proposti strumenti di potenziamento delle abilità di lettura e di ascolto analizzandone i processi cognitivi connessi.
“Si cambia musica…” è rivolto a:
Gli incontri si svolgeranno presso il Conservatorio di Milano a partire dal mese di settembre 2023 e vedranno la presenza contemporanea di docenti del Conservatorio e dell’Università Cattolica che affronteranno, interagendo tra loro, sette diverse tematiche ognuna con una propria specifica caratteristica. Inoltre, “Si cambia musica…” si propone di fornire molteplici punti di vista rispetto ad un unico obiettivo: migliorare l’efficacia del processo di formazione degli studi nei diversi ambiti disciplinari e contesti di gruppo e gruppo-classe.
“Si cambia musica…” è un progetto ideato dal Conservatorio di Musica “G. Verdi” di Milano in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano - Dipartimento di Psicologia - Servizio di psicologia dell’apprendimento e dell’educazione (SPAEE).
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Durata e frequenza |
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Gli incontri si svolgeranno in modalità dual mode: In presenza, per un massimo di 50 partecipanti, e online sulla piattaforma BlackBoard dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Sulla piattaforma saranno presenti tutte le registrazioni degli incontri e contenuti aggiuntivi. La piattaforma è accessibile da qualsiasi device, previa registrazione, senza scaricare alcun programma.
I partecipanti dovranno perfezionare l’iscrizione compilando specifica domanda di iscrizione unitamente alla ricevuta del versamento della quota di partecipazione.
La durata del corso sarà di 25 ore suddivise in 14 ore frontali (presenza o online) e 9 ore online (contenuti video aggiuntivi). I contenuti online saranno disponibili successivamente al perfezionamento dell'iscrizione.
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Prospetto degli incontri |
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Venerdì 29 settembre 2023 ore 17-19 - SEGNI E DISEGNI: APPROPRIARSI DEI CODICI SIMBOLICI |
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Sabato 30 settembre 2023 ore 10-12 - PRENDERE E LASCIARE: AVVICINARSI E GUIDARE LA MENTE DELL’ALLIEVO |
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Venerdì 06 ottobre 2023 ore 17-19 - UGUALI E DIVERSI: ACCOGLIERE LA PLURALITA’ E DIFFERENZIARE LA DIDATTICA |
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Sabato 07 ottobre 2023 ore 10-12 - BES E BIS: FRAGILITA’ E POTENZIALITA’ DEGLI STUDENTI |
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Venerdì 13 ottobre 2023 ore 17-19 - SU E GIÙ: SIMMETRIE E ASIMMETRIE NEL RAPPORTO DOCENTE-ALLIEVO |
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Sabato 14 ottobre 2023 ore 10-12 - PARI E DISPARI: I GIOVANI, LE LORO EMOZIONI E RELAZIONI |
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Venerdì 20 ottobre 2023 ore 17-19 - SEMPLICE E COMPLESSO: LE MOLTE SFACCETTATURE DELL’ESPERIENZA MUSICALE |
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La domanda di iscrizione sarà attiva a partire dal mese di giugno 2023. Termine iscrizioni 27 settembre 2023 Per iscriversi clicca qui |
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Quota di partecipazione |
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Quota di partecipazione è di € 250,00
Per i docenti/diplomati/laureati/immatricolati del Conservatorio di Musica “G. Verdi” e per i laureati dell'Università Cattolica e coloro che sono stati immatricolati in Università Cattolica (Master, TFA, 24 CFU, PAS, ecc…) la quota è di € 225,00
Coordinate per il versamento della quota di partecipazione
C/c bancario 13000X92 ABI 05696 CAB 01613 CIN D Banca Popolare di Sondrio – Agenzia 14 di Milano - Via Cesare Battisti, 1 20122 Milano -Mi IBAN : IT 79 D 05696 01613 000013000X92. Cod. BIC/SWIFT : POSOIT22 Causale: Iscrizione corso di formazione Si cambia musica
Il corso di formazione rientra tra le iniziative di formazione e aggiornamento del personale scolastico organizzate dall’Università Cattolica, soggetto qualificato dal MIUR ai sensi della Direttiva n. 170 del 21/03/2016. I partecipanti possono perciò beneficiare dell’esonero dagli obblighi di servizio. La partecipazione dà luogo agli effetti giuridici ed economici previsti dalla normativa vigente (nota MIUR n. 2915 del 15/09/2016). Al termine del percorso di formazione verrà rilasciato un attestato che certifica le ore di attività formativa del singolo partecipante. Il corso è finanziabile con la “Carta del docente” prevista dalla L. 107/2015 c.d. “buona scuola”.
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Responsabili del progetto |
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Per il Conservatorio di musica “G. Verdi” Emilio Piffaretti |
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Dettaglio degli incontri |
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SEGNI E DISEGNI APPROPRIARSI DEI CODICI SIMBOLICI |
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Un’osservazione attenta dello studente e delle sue capacità di affrontare un compito complesso costituisce la base essenziale da cui trarre elementi utili alla costruzione di un processo di apprendimento/insegnamento funzionale all’acquisizione di competenze e abilità specifiche, in particolare di quelle proprie del linguaggio verbale e musicale. Durante l’incontro verranno illustrati i processi cognitivi e i meccanismi neurobiologici sottesi allo sviluppo di tali competenze in profili di funzionamento tipici e atipici, per arrivare alla formulazione di una proposta di notazione musicale alternativa a quella formale, finalizzata alla realizzazione di una didattica inclusiva. A documentare la proposta didattica saranno presentati e discussi studi di caso.
Emilio Piffaretti (CV)
Strumenti per il potenziamento delle competenze di lettura e scrittura. Un possibile approccio. I codici di notazione musicale privi di pentagramma. L’universo AFAM è costellato di molteplici “esperienze” didattiche, tutte valide, tutte interessanti! L’unica differenza è che non si conoscono, non si interfacciano, non si mischiano. È il problema del “sistema AFAM”, ancora ancorato ad una visione ottocentesca dell’insegnamento della musica, legata più alla forma performativa (saper suonare) che alla padronanza di un concetto, significato (sapere per insegnare e sapere per sapere).
Come uscire da una dimensione “artigianale”, a cui non si può fare a meno perché connaturata nel “fare musica”, per entrare in una sfera universale?
A questa domanda si può rispondere: “che non si può fare”! Ma, a mio parere, è possibile! E’ possibile attraverso la conoscenza di ciò che sta intorno a noi. È possibile osservando cosa accade negli altri campi disciplinari. Prendere gli spunti prodotti dagli studi di psicologia dell’apprendimento connessi, per esempio, all’apprendimento di una lingua straniera, alle tecniche di potenziamento della lettura e della scrittura e del calcolo. Partendo da questi spunti, si può provare a porsi il problema di come costruire un processo di apprendimento, un training o un metodo di studio, specifico al contesto musicale. Il lavoro che ciascun docente dovrebbe fare, proprio nello sviluppo delle tecniche di lettura musicale, parte dalla presa di coscienza che esiste un mondo dove quei problemi, quelle tecniche, sono già state ampiamente discusse e descritte, e dove sono state proposte e sperimentate possibili soluzioni rispetto ad uno specifico disturbo. La proposta di intervento verte sulle molteplici modalità di apprendimento della lettura musicale attraverso codici non convenzionali. Un approccio alla lettura cantata, intonazione e ritmica attraverso codici di lettura privi di pentagramma, si inserisce nel solco delle ricerche sui disturbi specifici di apprendimento, svolte dalla psicologia dell’apprendimento dove, oltre ad analizzare l’aspetto fisiologico, attraverso risonanze magnetiche funzionali, vengono analizzati e testati i possibili interventi didattici e sviluppate metodologie. Il processo di trasmigrazione non è semplice, occorre dotarsi di una buona fantasia.
Qual è il punto da cui partire per ipotizzare una modalità alternativa all’approccio della lettura musicale?
Il primo principio da tenere presente è il “sapere da insegnare”. La prima operazione da svolgere è di mettere ordine le conoscenze riguardo alle forme di scrittura musicale. Quanti codici di notazione (anche non musicale) si conoscono o sono possibili? Quali sono le loro caratteristiche principali? È possibile una trasformazione o elaborazione di questi codici? Mettendo in fila i dati, e dandogli un ordine logico, anche sulla base di chi, in passato, si è occupato di lettura musicale - Kodaly, Ward, Goitre, Guido d’Arezzo, per citarne solo alcuni – si propone un personale metodo di lettura e decodifica del testo musicale partendo dalla consapevolezza che è possibile leggere uno spartito musicale attraverso la conoscenza di pochi e semplici elementi appartenenti ad altri codici indipendenti dal livello di alfabetizzazione musicale. Il metodo tiene conto della costruzione degli elementi del codice di lettura partendo dall’esperienza sonora. Si vuole qui evitare il già ampiamente usato “dal suono al segno” poiché il metodo parte dall’esperienza multisensoriale: leggo perché sento (quindi ascolto e comprendo), mi muovo (coordino movimenti) e vedo (riconosco e comprendo il significato del significante), ricordo (individuo gli elementi ridondanti). Importante è tendere all'autonomia degli studenti nella attività di lettura e, al contempo, sviluppare in loro la capacità di individuare il “problema” attraverso le molteplici modalità di analisi. Attenzione quindi ai processi di semplificazione, di ancoraggio visivo e di recupero delle immagini meta-sonore che ogni individuo acquisisce nella propia esperienza quotidiana.
Daniela Traficante (CV)
Profili di funzionamento cognitivo nei disturbi del neurosviluppo: ‘appropriarsi del problema’ per migliorare l’efficacia dei processi di insegnamento – apprendimento. “Il cervello non è fatto per leggere” (Wolf, 2009). Questa affermazione, proposta da una delle massime studiose del settore, richiama il fatto che la comparsa di codici simbolici nella storia della specie umana è troppo recente perché nel nostro DNA siano già state codificate sequenze di geni finalizzati alla creazione di aree corticali dedicate all’utilizzo di tali codici.
Piuttosto, studi di neuroimmagine (Deheane & Cohen, 2011) hanno dimostrato che l’apprendimento della lettura e della scrittura porta a ‘riciclare’ per l’apprendimento del sistema alfabetico aree geneticamente predisposte per altri scopi. Gli autori hanno infatti individuato un’area del lobo occipito-temporale dell’emisfero sinistro (poi denominata Visual Word Form Area), che in adulti analfabeti si attiva in modo significativo di fronte a immagini di volti, mentre in adulti abili lettori si attiva di fronte a stringhe di lettere del proprio alfabeto.
Anche la prospettiva del neurocostruttivismo sostenuta da Karmiloff-Smith (2015) mette in evidenza come l’apprendimento, nel corso dello sviluppo, porti a una progressiva specializzazione delle funzioni svolte da circuiti neuronali implicati nella elaborazione delle esperienze derivanti dall’interazione con l’ambiente. Quanto riscontrato per il sistema alfanumerico è probabile si possa applicare anche ad altri sistemi di simboli, che implicano la connessione tra un segno e un suono, come avviene per la lettura della musica. Altri autori (Lachmann & Van Leeuwen, 2014) hanno però sottolineato che, affinché il processo di specializzazione possa portare a una reale abilità di decodifica, è necessario che tutti i circuiti corticali interessati siano integri ed efficienti dal punto di vista neurobiologico. Nel caso di disturbi del neurosviluppo (DSA, Autismo, ADHD) tale condizione ottimale non si realizza pienamente e questo può determinare disturbi in specifiche abilità. Dall’analisi attenta delle difficoltà che emergono nell’apprendimento dei sistemi simbolici si possono formulare inferenze rispetto ai meccanismi che risultano più deficitari. È importante quindi affrontare l’unicità dei singoli casi con cui ci si trova a operare, cercando di ‘appropriarsi del problema’, cioè di capire come funziona quella persona singola che si ha di fronte. Solo da tale osservazione si può giungere all’individuazione di strategie e metodi di insegnamento-apprendimento che siano funzionali a compensare le difficoltà riscontrate o a potenziare i processi di elaborazione che si realizzano con maggiore lentezza, possibilmente facendo riferimento a interventi la cui efficacia sia stata provata con rigorose ricerche sperimentali. In questo contributo si presenteranno teorie e modelli che forniscono elementi per dare significato alle difficoltà individuate, mettendole in relazione a specifici meccanismi e modalità di organizzazione delle esperienze acquisite, e per suggerire metodi, approcci e strategie di insegnamento-apprendimento funzionali alla compensazione o al potenziamento delle abilità coinvolte. |
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PRENDERE E LASCIARE AVVICINARSI E GUIDARE LA MENTE DELL’ALLIEVO |
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Carlo Ramella (CV) Strategie didattiche inclusive per l’insegnamento di Teoria dell’armonia e analisi.
Marisa Giorgetti (CV)
L’incontro si propone di mettere a fuoco le caratteristiche dei disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), in un ottica multifattoriale ed evolutiva. In particolare saranno analizzati i processi cognitivi quali, per esempio, l'attenzione, la memoria di lavoro e la percezione visiva, variamente coinvolti negli apprendimenti procedurali/impliciti e negli apprendimenti espliciti/dichiarativi.
Quali sono sulle ricadute che tali processi hanno sulle competenze linguistiche e su quelle musicali dal momento che musica e linguaggio hanno basi neurali condivise?
Studi recenti con bambini dislessici appartenenti a diverse lingue mostrano una relazione tra l'elaborazione del timing uditivo e la sensibilità al tempo ritmico e al ritmo del parlato. Così come è noto che i musicisti hanno un'eccezionale sensibilità ai suoni, mentre le scarse rappresentazioni fonologiche (o l'accesso a queste rappresentazioni) sono considerate una caratteristica principale degli individui dislessici. Con riferimento a questi studi ci si interroga su quale possa essere l’espressività di tali difficoltà quando si apprende la musica nelle sue varie declinazioni.
Quali sono dunque i segni/sintomi che anche nella dinamica dell’insegnamento/apprendimento possono essere marcatori utili per favorire i processi d’apprendimento musicale? Porre la domanda e riflettere sulle possibili connessioni ed integrazioni è lo scopo che ci si propone per rispondere ai bisogni e alle caratteristiche neuropsicologiche del singolo e favorire l’inclusione in percorsi professionali di tipo musicale. |
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UGUALI E DIVERSI ACCOGLIERE LA PLURALITA’ E DIFFERENZIARE LA DIDATTICA |
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Sonia Grandis (CV)
Mettere in scena il Dis/Agio: uno spazio di accoglienza per rappresentarsi attraverso i miti e la narrazione teatrale. La diversità degli alunni mette a disagio l’insegnante e la monoliticità dell’approccio dell’insegnante mette a disagio gli alunni. Come uscire da questi reciproci disagi? L’incontro nel lavoro di formazione teatrale in ambito del conservatorio con il DIS_AGIO pone l’accento sulla necessità di rimetterne in discussione l’intera pedagogia.
Alessandro Antonietti (CV)
Tanti modi di apprendere: come far imparare studenti con caratteristiche differenti. Nei contesti di formazione oggi i docenti si trovano di fronte allievi con caratteristiche molto diverse. L’intervento si cercherà di delineare le dimensioni psicologiche in base alle quali gli studenti si differenziano (schemi di organizzazione delle conoscenze; format di rappresentazione; strategie cognitive; modalità di pensiero e atteggiamenti epistemici) e di fornire alcuni suggerimenti circa come un insegnante può gestire una tale molteplicità di prospettive mentali perseguendo obiettivi comuni. |
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BES E BIS FRAGILITA’ E POTENZIALITA’ DEGLI STUDENTI |
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Alfonso Chielli (CV)
Disturbi specifici dell'apprendimento, quali in musica? Abbiamo studenti, e ciascuno di questi è unico nella sua singolarità, che non necessitino di bisogni educativi speciali? Non è possibile pensare di far musica senza riconoscerne il suo essere “innervata dal mondo degli affetti e del corpo” e tutto ciò avviene “in una dimensione della vita mentale che ampiamente precede gli stessi contenuti rappresentativi e che anzi prescinde da essi, perché della vita mentale, dell’intenzionalità, del darsi stesso dell’esperienza riguarda innanzitutto i ritmi, il movimento e il fondo pre-rappresentativi (Barale, 2015)”. Nella musica è possibile riconoscere, dice Reick, la “segreta vita emotiva di ciascuno di noi” e, come afferma Jung, “ciò che la musica esprime coi suoni è identico a ciò che i fantasmi e le visioni esprimono con le immagini”. Risulta quindi impensabile poter far musica senza acquisire consapevolezza del proprio corpo e del proprio sentire. La scissione e il non riconoscimento della propria più profonda natura, così come la faticosa tensione verso un io ideale, diviene quindi causa di frustrazione con compromissione della qualità del lavoro strumentale e della resa performativa.
Un handicap piuttosto che un disturbo specifico dell’apprendimento possono accompagnarsi ad una più profonda sensibilità musicale. Dovremo così necessariamente considerare i cosiddetti “twice exceptional learners” e cioè quegli studenti che sono “intellectually gifted and also possess a special needs (Hammel & Hourigan, 2017)” ed anche quelli “unevenly gifted” (Winner, 1996), che possono essere identificati “as having a disability that is masking their giftedness (Hammel & Hourigan, 2017)”. E come non ricordare quei casi in cui un trauma o un evento eccezionale possono liberare talenti musicali nascosti e ignorati (Sacks, 2008). Conosciamo in modo approfondito i processi alla base della creazione e comprensione della musica? Siamo sicuri di saper innaffiare quei talenti che, pur presenti, sfuggono o sono non compresi?“Every person is unique. Diverseness and diversity are defined through the surrounding mainstream culture? Learning occurs when the student’s learning potential is fully discovered and used to the student’s advantage (VanderLinde Blair & McCord, 2016)”.
“What is a child? To see a child is to see possibility, someone in the process of becoming (Van Manen, 1991)”.
Nardo Nardocci (CV)
Disturbi del controllo motorio nei musicisti: la distonia focale. La distonia è un disordine del movimento caratterizzato da “contrazioni muscolari sostenute o intermittenti che causano, posture e movimenti anormali, spesso ripetitivi o entrambi". La distonia presenta una grande eterogeneità in termini di eziologia e comprende sia condizioni patologiche geneticamente determinate che acquisite. La classificazione attuale si basa su due assi: le caratteristiche cliniche e l’eziologia. Il primo asse, le caratteristiche cliniche, comprende l'età di insorgenza, la regione corporea interessata, il pattern temporale e le caratteristiche neurologiche o sistemiche associate. Una forma particolare di distonia, chiamata distonia focale compito-specifica (Focal Task Specific Dystonia, FTSD è caratterizzata dall’occorrenza del disturbo distonico solo nel corso di uno specifico atto motorio specializzato ed appreso. Il termine Distonia Focale del Musicista definisce questa condizione che si presenta in particolari in pianisti, chitarristi e suonatori di strumento a fiato.
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SU E GIÙ SIMMETRIE E ASIMMETRIE NEL RAPPORTO DOCENTE-ALLIEVO |
Viviana Cadari (CV)
Intersoggettività, in-segnare come lasciare un segno, formazione come dare forma. La dimensione della relazione come presenza accompagnante alla scoperta e realizzazione del proprio talento. Il tempo dell'insegnamento come possibilità dell'errare.
Annella Bartolomeo (CV)
La dimensione della relazione nell ’incontro tra docente e discente con riferimento ai principali modelli e strumenti della psicologia. La relazione è la dimensione fondante dell’incontro tra docente e allievo e solo all’interno della relazione possiamo comprendere quali siano gli aspetti che promuovono un percorso di apprendimento e di promozione delle potenzialità e del talento dell’alunno. La relazione coinvolge gli aspetti cognitivi ed emozionali, che permettono di sostenere la dimensione motivazionale nell’incontro tra persone, anche e soprattutto nei momenti di fatica e di difficoltà che inevitabilmente sono parte del percorso di crescita cognitiva ed emotiva. Nello specifico si analizzeranno le caratteristiche trasversali ai differenti modelli di relazione di aiuto presenti nella letteratura psicologica che permetteranno di riflettere sulle modalità con cui si caratterizza la relazione docente-discente. Obiettivo della lezione sarà lo sviluppo della competenza meta-riflessiva rispetto alle proprie modalità di incontro da parte dell’insegnante nella relazione con gli studenti. |
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PARI E DISPARI I GIOVANI, LE LORO EMOZIONI E RELAZIONI |
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Monica Bozzo (CV)
Tutto il mondo è paese: bisogni educativi speciali e ansia da prestazione in allievi di Paesi lontani. Dal grafema al fonema: il cantante e l’ansia da “palcoscenico”.
Elena Gatti (CV)
Dalla classe al gruppo-classe: strumenti e metodi per la formazione del gruppo e la gestione delle relazioni tra pari. La classe rappresenta la struttura di base attraverso cui è possibile raggiungere l’“acquisizione sistematica e programmata di conoscenze”; allo stesso tempo però essa costituisce l’ambito entro il quale si manifestano molteplici bisogni di natura individuale, emotiva e affettiva (Carli & Mosca, 1980). La compresenza di un piano formativo-conoscitivo e di un piano più emotivo-affettivo determinano una complessità che va sempre tenuta in considerazione quando si lavora in una classe. A ciò si aggiungono altre peculiarità proprie di una classe che saranno brevemente prese in esame durante l’intervento.
Un altro aspetto su cui si concentrarà l’attenzione è la differenza tra classe e gruppo-classe. Quest’ultimo è un obiettivo da perseguire più che una condizione di partenza. Ecco quindi che verranno prese in esame alcune strategie di gestione della classe e le principali metodologie che favoriscono la costruzione del “gruppo-classe”. |
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SEMPLICE E COMPLESSO LE MOLTE SFACCETTATURE DELL’ESPERIENZA MUSICALE
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L'incontro esplorerà la vasta gamma di comportamenti, emozioni e significati che l’esperienza musicale può generare durante la formazione dei musicisti. Attraverso la presentazione di contributi educativi e scientifici, verrà discusso come la trasmissione e l’ascolto della musica possa essere sia semplice e diretta, che complessa e stratificata. L'incontro avrà come obiettivo quello di sollecitare una comprensione più profonda di come la musica può influenzare le vite e le esperienze degli ascoltatori e musicisti, sia come individui che come membri di gruppi più ampi.
Giovanni Salvemini (CV)
Comunicazione e Ascolto, un “evento” multifattoriale. Così come la Musica, così anche la Voce parlata,
Alice Cancer (CV)
Cognizione musicale e connessioni con linguaggio, attenzione e memoria. Nel 1888, Nietzsche sosteneva che “Senza la musica, la vita sarebbe un errore”. Mentre è semplice intuire il valore evolutivo della maggior parte delle nostre funzioni cognitive e comportamenti sociali, meno evidente è il motivo per cui la musica è così potente e preziosa per noi. La comprensione e la produzione musicale sono fenomeni complessi, che coinvolgono una varietà di funzioni cognitive e comportamentali. Come noto dalla letteratura neuroscientifica, i musicisti professionisti mostrano dei vantaggi in molteplici funzioni cognitive, tra cui l’attenzione, la memoria, l’elaborazione uditiva e le capacità linguistiche. In particolare, musica e linguaggio condividono similitudini dal punto di vista fisico e strutturale, oltre che coinvolgere le medesime basi neurobiologiche per la loro elaborazione. Non stupisce pertanto che i training musicali costituiscano un efficace strumento di potenziamento cognitivo e linguistico e un fattore di protezione dal naturale decadimento cognitivo associato all’invecchiamento. In questa parte della lezione, verranno illustrate le basi dell’elaborazione cognitiva di stimoli musicali e gli effetti della pratica musicale sui processi cognitivi e linguistici. |
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Alessandro Antonietti (collegamento a cv esteso) È stato direttore del Dipartimento di Psicologia ed è attualmente preside della Facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica. Ha compiuto studi teorici e sperimentali soprattutto nell’ambito della psicologia cognitiva e dell’apprendimento, focalizzando la propria attenzione sui processi implicati nella creatività, nella soluzione di problemi e nella presa di decisione, con particolare attenzione alla metacognizione, al pensiero per analogia e al ragionamento a base visivo-spaziale. Si è interessato della messa a punto di test e di training per lo sviluppo di specifiche strategie di pensiero, anche sfruttando le potenzialità delle tecnologie. Ha svolto indagini anche nell’ambito della psicologia della musica e della musicoterapia, approntando e sperimentando materiali e procedure per la riabilitazione di operazioni cognitive.
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Annella Bartolomeo (collegamento a cv esteso) Psicologa psicoterapeuta a indirizzo sistemico-relazionale. Attività formative presso l'Università Cattolica in qualità di docente a contratto e conduttore di laboratori presso i corsi di Laurea della Facoltà di Psicologia e della Facoltà di Scienze della Formazione primaria. Collaborazione in qualità di esperta in area clinica con lo S.P.A.E.E. (Servizio di Psicologia dell'Apprendimento e dell'Educazione in Età Evolutiva) dell'Università Cattolica di Milano. Esperta in psicologia scolastica. Collaborazione per attività formativa e clinica con enti e istituzioni in ambito scolastico e clinico a Milano e provincia. |
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Monica Bozzo (collegamento a cv esteso) Diplomata col massimo dei voti e lode in canto lirico e col massimo dei voti in musica vocale da camera al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano. Ha insegnato canto lirico all'Istituto Musicale Pareggiato “F. Vittadini” di Pavia dal 2001 al 2012. Dal 2012 è docente di canto lirico al Conservatorio “G. Verdi” di Milano. Vincitrice del 53° Concorso indetto dal Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto, 1999. Ha inciso per le case discografiche Rugginenti e Stradivarius. Ha interpretato diversi ruoli operistici da protagonista, cantando in Italia e all'estero (Romania, Giappone, Cina, Indonesia). Ha tenuto un concerto per Noam Chomsky all'inaugurazione dell'Anno Accademico 2012/2013 dello IUSS a Pavia, il 14 settembre 2012. È stata docente in Masterclass di canto lirico a Jakarta (Indonesia), Valencia (Spagna), Osaka (Giappone), Yinchuan, Beijing e Yantai (Cina). Nell’Anno Accademico anno accademico 2013 consegue a pieni voti la laurea triennale in Scienze e Tecniche Psicologiche; Facoltà di Lettere e Filosofia; Dipartimento di Studi Umanistici; Titolo della Tesi: “Neural systems for speech and song in autism” Relatore (F.F.): Prof. Ordinario Pergiorgio Argentero. Nello stesso anno termina il corso biennale di Specializzazione in Musicoterapia e Pedagogia Musicale tenutosi presso l’Istituto Vittadini con sede a Pavia, conseguendo il titolo con pieni voti assoluti e Lode nel giugno del 2013. |
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Viviana Cadari (collegamento a cv esteso) Iscritta all’Albo Psicologi Lombardia n.5655 Sez. A Si è specializzata con Master di Formazione Clinica in Psicoterapia Strategica breve presso il Centro Terapia strategica/Mentale Research Institute Arezzo/Palo Alto (Riconosciuto dal MURST). Ha conseguito l’abilitazione all’uso dei Protocolli di Pratica Clinica di Psicologia Aumentata presso Become Augmented Psycology (in collaborazione con Università Cattolica Sacro Cuore, Università Bicocca, Stanford University, Istituto Auxologico Italiano, CNR). Si è specializzata in “Tecniche Tradizionali e rapide di Induzione Ipnotica” presso il Centro Ipnosi Clinica Torino. Ha conseguito il Diploma di Master in Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni presso Associazione Psicologia Cognitiva di Roma. Ha partecipato a varie Masterclass, tra le quali o “Il ritiro sociale negli adolescenti. Clinica del ritiro sociale” e “L’adolescente. Psicopatologia e Psicoterapia Evolutiva” docente Matteo Lancini, presidente dell’Associazione Minotauro (AGIPPsA -Associazione Gruppi Italiani di Psicoterapia Psicoanalitica dell’Adolescenza) o “I percorsi dell’adolescenza”, Docente Prof. Massimo Ammaniti o Training sul Metodo Gottmann per la Terapia di coppia, Certificazione primo livello, Associazione Multiforma, accreditamento n1128- GottmannInstiture o “Disturbi di personalità. Clinica e trattamento”, docenti Otto Kernberg, Glen O. Gabbard, Clara Mucci, Umberta Telfener, Paul Links, Michaela Swales o “La mentalizzazione in psicoterapia”, Docenti Paris Goodyear-Brown, Elliot Jurist, Norka Malberg. |
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Alice Cancer (collegamento a cv esteso) Alice Cancer è Ricercatore in Psicologia Generale presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università Cattolica di Milano, Psicologa specializzata in Assessment e Training Cognitivo, co-responsabile dell’Unità di Ricerca in Psicologia della musica e membro della giunta della Scuola di Specializzazione in Neuropsicologia presso l’Università Cattolica di Milano. Dal 2011 svolge attività di ricerca e progettazione di percorsi riabilitativi, in particolare nell’ambito dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento, ed attività di valutazione e diagnosi dei disturbi del neurosviluppo presso il Servizio di Psicologia dell’Apprendimento e dell’Educazione (SPAEE). Dal 2022 è docente del corso di Psicologia Generale della LT in Scienze e Tecniche Psicologiche e del corso di Cognitive Enhancement della LT internazionale in Psychology presso l’Università Cattolica di Milano. È autrice del trattamento riabilitativo a base ritmico-musicale ‘Training Lettura Ritmica’, oltre che di diverse pubblicazioni scientifiche nell’ambito della psicologia cognitiva applicata. Sito web: https://docenti.unicatt.it/ppd2/it/docenti/37913/alice-cancer/didattica |
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Alfonso Chielli (collegamento a cv esteso) Alfonso Chielli è docente di pianoforte presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano. La pratica strumentale pianistica (Diploma con il massimo dei voti, a diciassette anni, sotto la guida di Carlo Vidusso e il successivo perfezionamento con G. Agosti) e clavicembalistica (Diploma con lode e menzione a Milano, dove ha studiato con M. Mauriello e Diploma con lode, aggiudicandosi il Würdigungspreis, alla Hochschule für Musik und darstellende Kunst "Mozarteum" di Salisburgo, dove si è perfezionato con K. Gilbert), l'attività concertistica, lo studio musicologico (Laurea con lode in Discipline della musica e dello spettacolo) e medico (Laurea con lode in Medicina e Chirurgia e specializzazione quadriennale in Psicoterapia, Master Universitario in Chirurgia e Riabilitazione della Mano, Master Universitario in Fitoterapia, Corso biennale di Farmacologia cinese, Diploma con lode quale agopuntore) lo hanno portato a indagare i profondi legami esistenti fra ideazione e linguaggio musicale, psiche e biomeccanica del gesto motorio. Svolge attività di ricerca e prevenzione nel campo della patologia correlata all’attività strumentale; ha scritto per riviste e Case editrici italiane e straniere, tenuto lezioni, seminari o relazioni su questo tema presso Conservatori italiani (Alessandria, Bologna, Brescia, Como, Milano, Pescara e Piacenza) e stranieri (Conservatorio Superior di A Coruña, Spagna; Latvian Academy of Music, Riga, Lettonia, Conservatorio della Svizzera italiana, Lugano, Svizzera), per associazioni musicali e mediche, per l'Università di Milano e in congressi e convegni internazionali. |
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Elena Gatti (collegamento a cv esteso) Laurea in Psicologia quinquennale (V.O.) con una votazione di 110/110 con Lode, presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (Anno accademico 2002-2003). Master Universitario di II Livello "Interventi psicologici nella scuola", presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (Anno accademico 2004-2005). Dottorato di Ricerca in Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione" (M-PSI 04), presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Iscrizione Albo degli Psicologi (sezione A) dal 2005: n. 03/11099. Socio affiliato AIRIPA. Attività didattica - Docenze attuali presso l’Ateneo -Modulo specialistico con Laboratorio "Assessment delle Competenze Narrative", LM "Svilluppo e tutela all'infanzia", Facoltà di Psicologia, Università Cattolica di Milano. -Corso di Perfezionamento in “Tutoring psicoeducativo per bambini e adolescenti”, Sede di Milano. - Corsi di formazione per insegnanti e personale scolastico erogati da “Cattolica per la Scuola” nella sede di Milano e di Brescia. Docenze pregresse presso l’Ateneo - Metodi e tecniche dei processi di apprendimento”, Laurea Magistrale in “Psicologia degli interventi clinici nei contesti sociali” – facoltà di Psicologia, sede di Brescia. - Laboratorio afferente al corso “Metodi e tecniche di osservazione del comportamento infantile”. Corso di Laurea Triennale in Scienze e Tecniche Psicologiche, Facoltà di Psicologia, sede di Milano. - Esercitazioni afferenti al corso “Metodologia della ricerca e analisi dei dati avanzati”. Laurea Magistrale in Psicologia dello Sviluppo e della Comunicazione, Facoltà di Psicologia, sede di Milano. - Esercitazioni afferenti al corso “Psicologia dello sviluppo tipico e atipico”. Laurea specialistica in Psicologia dello Sviluppo e Comunicazione, Facoltà di Psicologia, sede di Milano. Attività di formazione e supervisione. Svolge regolarmente attività di formazione presso istituti scolastici di ogni ordine e grado su tematiche relative al benessere scolastico con riferimenti a problematiche di tipo motivazionale, emotive, relazionali e di apprendimento con una particolare attenzione ai Disturbi Specifici di Apprendimento. Svolge attività di coordinamento e di supervisione in contesti socioeducativi e scolastici con diversi operatori. Dal 2013 è supervisore dei tirocinanti post-lauream della Facoltà di Psicologia di Milano. |
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Marisa Giorgetti (collegamento a cv esteso) Marisa Giorgetti, Psicologa. Ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Psicologia Sociale e dello Sviluppo, successivamente ricercatore presso l’Università Cattolica di Milano; ha collaborato con il Dipartimento di Psicologia del medesimo Ateneo ricoprendo vari incarichi di docenza. L’area di approfondimento scientifico si rivolge allo studio dei processi di pensiero in età evolutiva e in età adulta con particolare interesse per le problematiche funzionali e disfunzionali dell’apprendere, nei contesti terapeutico riabilitativi e scolastici. Dal 2005 svolge attività di coordinamento del Servizio di Psicologia dell’Apprendimento dell’Età Evolutiva (SPAEE-Università Cattolica di Milano) presso il quale svolge valutazioni cognitive, neuropsicologiche e di ricerca nell'ambito dei disturbi dell'apprendimento con particolare attenzione per i Disturbi Specifici dell’Apprendimento DSA). Dal 2013 si occupa della progettazione e coordinamento del Master di secondo livello dal titolo: Disfunzioni cognitive in età evolutiva: Assessment e intervento neuropsicologico per disturbi e difficoltà di apprendimento e disabilità intellettiva. |
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Gabriella Sonia Grandis (collegamento a cv esteso) Gabriella Sonia GRANDIS dopo il liceo classico, frequenta l’Università Cattolica di Milano dove si laurea in Storia del Teatro con una tesi sullo spettacolo barocco a Milano durante la dominazione spagnola segnalata al premio Ludovico Zorzi della fondazione Olivetti nel 1987. Parallelamente si diploma in recitazione con Ernesto Calindri all’ Accademia dei Filodrammatici con medaglia d’oro e premio. Svolge attività come attrice in teatro, televisione e radio, e, nell’ambito del settore musicale, con gruppi di contemporanea in varie performance e melologhi molti in prima esecuzione (recentemente con Rossella Spinosa su testo di Monica Pelliccione sulla violenza alle donne). Con la scrittrice e giornalista Valeria Palumbo ha partecipato a vari readings su temi storici e del femminile rappresentati in festival e nei luoghi curati dal Touring Club Italiano. Docente in ruolo di “Teoria e Tecnica dell’interpretazione scenica” (vincitrice di concorso) presso il Conservatorio Verdi di Milano, è stata referente del laboratorio di teatro musicale CANTARINSCENA, specializzato nella ricerca e riscoperta del repertorio italiano meno frequentato dal XVIII al XX secolo, tra le ultime produzioni la regia di Billy Budd di Giorgio Federico Ghedini su libretto del premio Nobel Salvatore Quasimodo e Suor Angelica di G. Puccini, Satyricon di Bruno Maderna, Nella Torre di Gabrio Taglietti con la scenografa Lidia Bagnoli. Recentemente ha interpretato il ruolo della regina Cristina di Svezia nel docufilm La Corda Spezzata dedicato al compositore Alessandro Stradella, regia Francesco Leprino con cui collabora da anni. Ha ideato con Annapaola Giannelli, segretario scientifico della SIPP, il Festival MITOMANIA, conversazioni e contributi artistici nelle città di Ragusa, Catania , Lentini e Siracusa , sui miti fondativi della città per cui è organizzatrice e ideatrice degli eventi spettacolari (ultima edizione nel 2022 dedicata a Eracle). https://www.consmi.it/it/didattica/docenti/5366/grandis-gabriella-sonia |
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Nardo Nardocci Laurea in Medicina e Chirurga presso l’Università degli Studi di Pavia nel luglio 1977. Specializzazione in Neuropsichiatria Infantile presso l’Università degli Studi di Pavia nel 1981 ed in Neurologia presso la stessa Università nel 1985. |
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Emilio Piffaretti (collegamento a cv esteso) - Responsabile del progetto Pianista, compositore, direttore e didatta lecchese, ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio di Musica “G. Verdi” di Milano, conseguendo i diplomi di Pianoforte, Composizione, Strumentazione per banda, Musica corale e direzione di coro. Presso lo stesso istituto insegna con la qualifica di docente ordinario nei corsi Propedeutici e Accademici. Ha seguito corsi e seminari pianistici, di direzione di coro e di composizione con importanti musicisti (E. Perrotta, C. Pastorelli, B. Streito, G. Acciai, G. Graden. J. Rathbone, A. Veismanis). L’attività concertistica si sviluppa principalmente nell’ambito della musica corale come direttore, compositore e tenore. È stato chiamato a far parte di giurie in concorsi nazionali e internazionali. Le sue opere sono edite da diverse case editrici (Berben, Iktius, Sonitus) e frequentemente eseguite da formazioni corali e strumentali in Italia e all’estero (Germania, Francia, Spagna, Lettonia, Polonia, Rep. Ceca, Rep. Slovacca, Romania). Ha tenuto oltre 600 concerti in Italia e all’estero con diverse formazioni. L’interesse per le nuove tecnologie gli ha consentito di acquisire competenze tecniche rispetto ai principali software musicali, grafici e di web design: Dorico, Finale, MuseScore, Sibelius, MusicBraille, Suite Adobe e Microsoft Office. Dal 2017 si occupa della politica per l’inclusione accademica, ricoprendo il ruolo di Delegato del Direttore. Attraverso l’ideazione e il coordinamento di tutti i servizi destinati agli studenti fragili, ha costruito il Sistema organizzativo inclusivo attivo da diversi anni presso il Conservatorio di Milano. Svolge attività di disseminazione della cultura dell’inclusione partecipando a convegni sul territorio nazionale. Recentemente ha svolto presso l’ANVUR un incontro con i Nuclei di valutazione del sistema AFAM centrato sulla necessità della valutazione dei servizi inclusivi. È componente del Gruppo di lavoro "Disabilità, DSA, BES: nella formazione universitaria e nelle Istituzioni AFAM" presso ANVUR. |
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Carlo Ramella (collegamento a cv esteso) Si è diplomato in Musica corale e direzione di coro presso il Conservatorio di musica “A. Vivaldi” di Alessandria e, successivamente, in Composizione presso il Conservatorio di musica “G. Verdi” di Milano. Ha studiato anche al Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra di Milano. È stato maestro di cappella ed organista dell'Abbazia parrocchiale di Santa Croce a Mortara (Pavia) e docente di Teoria e Solfeggio presso il Civico Istituto Musicale “L. Costa” di Vigevano (Pavia); Istituto di cui è stato anche Direttore. Attivo come direttore di coro, organista e compositore. É autore di musica vocale e strumentale, sia sacra che profana e di numerosi studi di Analisi musicale. Per il Corpus Musicum Franciscanum sta curando la pubblicazione dell'Opera omnia dei compositori Francesco Bellazzi, Giuliano Cartari e Francesco Maria Zuccari. Ha insegnato nei Conservatori di musica di Udine, Roma, Salerno e Trieste. Attualmente è titolare della cattedra di Teoria dell'Armonia e Analisi musicale presso il Conservatorio di musica “G. Verdi” di Milano. |
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Giovanni Salvemini (collegamento a cv esteso) Professore di “Teoria, Ritmica, Percezione musicale” e Delegato del Conservatorio di Musica !G. Verdi” di Milano ai Rapporti con le Scuole musicali. Componente del Gruppo Interdisciplinare Didattica Speciale. Oltre alla didattica ha svolto attività di compositore, pianista, direttore d’orchestra, event manager. In Conservatorio ha anche ricoperto gli incarichi di Consigliere Accademico e Coordinatore di Disciplina. Ha collaborato con la Fondazione Gioventù Musicale d’Italia (Consiglio direttivo, Consigliere artistico) e con l’Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Università e Ricerca (Esperto valutatore disciplinare corsi AFAM). (https://www.consmi.it/it/didattica/docenti/5455/salvemini-giovanni) |
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Daniela Traficante (collegamento a cv esteso) - Responsabile del progetto Laurea in Filosofia, Università di Pavia, 1990. Specializzazione in Psicologia del Ciclo di Vita, Università di Pavia, 1993. Dottorato di Ricerca in Psicologia Sociale e dello Sviluppo, Università Cattolica di Milano, 1997. Laurea in Psicologia, Università di Torino, 1998. Iscrizione all'Ordine degli Psicologi della Lombardia dal 1999. Posizione accademica attuale: Professore Associato in Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione dal 2015, presso la Facoltà di Psicologia dell'Università Cattolica di Milano. Abilitazione a professore di prima fascia in M-PSI/04 Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione nel 2017. Ricercatore in Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione dal 2003 presso la Facoltà di Psicologia dell'Università Cattolica di Milano. Attività didattica. Docente a contratto di "Psicologia generale" presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università Cattolica dal 1998 al 2001. Docente a contratto di "Metodologia e teoria della misurazione" (2° mod.) e di "Tecniche di osservazione della dinamica del comportamento infantile" presso la Facoltà di Psicologia dell'Università Cattolica di Milano dal 2001 al 2003. Docente incaricato di "Statistica Psicometrica" (dal 2003 al 2009), di "Metodi e tecniche di osservazione del comportamento infantile" (dal 2003 al 2011), di "Metodi avanzati per la ricerca in psicologia dello sviluppo e della comunicazione" (dal 2003 al 2013), di "Psicologia dei disturbi comunicativo-relazionali" (dal 2012 al 2015), di "Metodi di ricerca e strumenti di valutazione psicodiagnostica" (dal 2015 al 2020), di "Psicologia dell'assessment e degli interventi nelle difficoltà scolastiche" dal 2015, di "Psicologia degli interventi nei contesti educativi" dal 2015, di "Psicologia dello sviluppo" dal 2021. Attività di ricerca presso il Dipartimento di Psicologia dell'Università Cattolica di Milano dal 1992. Interessi di ricerca: Psicolinguistica, Processi di acquisizione della lettura nello sviluppo tipico e atipico, Sviluppo comunicativo e relazionale, Metodologia della ricerca e tecniche di analisi quantitativa, Strumenti di valutazione psicodiagnostica, Sviluppo e validazione di programmi di intervento per il potenziamento delle abilità di lettura e scrittura, Relazione tra esperienza scolastica e benessere in bambini e adolescenti. Progetti internazionali finanziati: Membro dell'unità di ricerca UCSC (responsabile: prof. Alessandro Antonietti) per il progetto “IncluDi” - ID 591611, Programma di Cooperazione Interreg V-A Italia-Svizzera Asse IV – Servizi per l’integrazione delle comunità (2018-2021). Progetti nazionali finanziati: Responsabile dell'unità di ricerca UCSC per il progetto “IBIS Tecnologie Innovative per il Benessere e l’Inclusione Scolastica”, Rif. 2017-2459, finanziato da Fondazione Cariplo (2018-2019). Responsabile dell'Azione 3.2. per il progetto “Dislessie acquisite ed evolutive: uno studio comparato transculturale per la identificazione dei relativi fondamenti biologici e cognitivi e per la definizione di un programma riabilitativo mirato”, finanziato dal Bando 2009 del Fondo per la promozione di Accordi Istituzionali (ASTIL) della Regione Lombardia per progetti di Cooperazione Scientifica e Tecnologica Internazionale (2010-2013). Membro dell'unità di ricerca di Milano (responsabile: prof. Claudio Luzzatti) per il progetto “Apprendimento della lingua scritta: fattori cognitivi e deficit funzionali”, finanziato dal PRIN 2007 -prot. 20074EKLSX_002 (PI: prof. Pierluigi Zoccolotti). |
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